Esther Krättli
Wie klingt Tamangur auf Italienisch?
Ein Gespräch mit Laura Bortot, die „Tamangur“ ins Italienische übersetzt hat
„Tamangur“ ist das erste Prosawerk der Engadiner Lyrikerin Leta Semadeni. Der 2015 beim Rotpunktverlag in Zürich erschienene Roman erzählt in 73 Szenen, wie ein Kind und seine Grossmutter sich über ihre Erlebnisse und Beobachtungen in einem Bündner Dorf zu verständigen suchen. „Tamangur” wurde rasch zum Bestseller. Im Moment liegen Übersetzungen auf Italienisch, Russisch, Tschechisch, Spanisch und Französisch vor.
Wie kommen Sie zu Ihren Aufträgen? Fragt man Sie oder schlagen Sie selbst Bücher vor, die Ihnen gefallen oder die Sie interessant finden?
Lavorare come traduttrice letteraria in Italia, a maggior ragione nella combinazione tedesco/italiano, è complicato e richiede grande tenacia: solo pochi traduttori germanisti hanno un programma di lavoro che prevede incarichi di traduzione a lungo termine, o sono nelle condizioni di potersi permettere di aspettare eventuali richieste da parte degli editori; di solito al contrario il traduttore deve fare un intenso lavoro di scouting, per poi elaborare proposte di traduzione da sottoporre a case editrici con profili adatti a specifici progetti editoriali. Il mio caso non è molto dissimile. È capitato che mi siano state assegnate traduzioni in seguito a mie proposte, in altri frangenti invece sono stata contattata da colleghi e infine, per esempio per la saggistica divulgativa, ho avuto a fasi alterne collaborazioni continuative con editori che mi assegnavano lavori con una certa regolarità. In ultima analisi si tratta sempre di un panorama professionale molto variabile, che richiede flessibilità e al contempo disciplina.
Wie sah das konkret mit „Tamangur“ von Leta Semadeni aus?
La traduzione di Tamangurè l'esito di una serie di coincidenze fortunate. L'anno in cui è uscito il libro nella lingua originale mi trovavo a Soletta per le «Giornate letterarie»e sono andata alla presentazione: sono rimasta incantata dai passi letti nella totale oscurità (Literatur im Dunkel) e ho acquistato subito il libro. Mi è piaciuto molto. Ho provato a proporlo in tempi diversi a due editori, ma ho ricevuto solo risposte negative. Poi a distanza di mesi sono stata contattata da una collega e amica che era riuscita a concretizzare questo progetto, ma non era nelle condizioni di far collimare i tempi richiesti per la traduzione con la sua effettiva disponibilità. E quindi ho avuto il grande onore e piacere di poter tradurre io Tamangur.
Gibt es beim Übersetzen vom Deutschen ins Italienische prinzipielle Schwierigkeiten, Probleme, die sich generell stellen?
Domanda complessa. In linea di principio tedesco e italiano presentano nella traduzione di un testo letterario difficoltà specifiche collegate in parte a problemi di impianto sintattico, ma principalmente a questioni morfo-lessicali. Le due lingue differiscono molto nel modo in cui veicolano il significato di parole e locuzioni, cioè si appoggiano a strutture morfologiche diverse, trasmettono gli aspetti semantici con strumenti non assimilabili, ottengono effetti di sintesi o analisi del significato che richiedono sempre un accurato e paziente lavoro di scomposizione e ricomposizione del testo, come pure la necessità di seguire l'itinerario suggerito appunto dagli indicatori semantici.
Al di là di questo, però, personalmente rimango dell'idea che la traduzione di un testo letterario esiga sempre e comunque un'inclinazione profonda all'ascolto: del testo e della voce del suo autore. Questo approccio permette di individuare in primo luogo quel particolare ritmoche caratterizza un testo (le modalità descrittive di "paesaggi" esteriori e interiori, la scansione di pensieri e sentimenti, il loro disvelamento e "movimento" all'interno del testo e la scia emotiva prodotta dal testo stesso), come pure lo sguardosulla realtà raccontata e, in una dimensione più ampia, sugli intenti e i rimandi intertestuali della scrittura; in secondo luogo il traduttore potrà concentrarsi sulle strutture morfo-sintattiche e lessicali che supportano questi due orientamenti interpretativi.
Nach welchen Prinzipien haben Sie „Tamangur“ übersetzt?
Il primo principio a cui ho cercato di rimanere fedele è stato proprio quello dell'ascolto del testo: mi sono lasciata guidare dalle parole senza voler comprendere necessariamente tutto o forzare la logica della scrittura e quindi della riscrittura. Ho cercato di assumere il punto di vista della bambina, di adottare il suo sguardo, di sentire le sue emozioni. Il secondo principio a cui ho deciso di attenermi (anche stimolata da Leta Semadeni) è stato il rispetto del registro linguistico adottato, molto neutro, spesso quasi dimesso, apparentemente privo di culmini lirici, sostenuto da una lingua semplice, piana, eppure estremamente incisiva, a volte perfino ruvida, che tuttavia all'improvviso rivela, inaspettate, "radure" luminose, poetiche, come il cuore della nonna descritto dalla bambina.