La traduzione come ponte

Valeria Manna e Vincenzo Todisco: La traduzione come ponte tra culture e lingue in svizzera

Accanto all’incarico principale di formare future e futuri insegnanti, l’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni (PHGR) si impegna anche per il sostegno e la promozione delle lingue minoritarie romancio e italiano. Anche se questo compito esula dal mandato primario assegnatole, la PHGR si impegna comunque a tenerne conto. Una buona formazione didattica nelle lingue va del resto di pari passo con una forte consapevolezza identitaria, che nel caso della PHGR e del Canton Grigioni spesso è legata a forme di bilinguismo (italiano-tedesco e romancio-tedesco). Inoltre, le lingue si imparano meglio se calate nel loro contesto culturale.

Alla PHGR l'italiano è insegnato come materia didattica al di fuori dal territorio della Svizzera italiana. Con lo scopo di valorizzare e promuovere l’italiano, di attirare l’attenzione sul fatto che a Coira esso è una realtà presente (anche se non sempre sufficientemente visibile) e dare quindi visibilità a questa lingua anche all’interno dell’istituzione, la PHGR ha dato seguito ai Convegni “Cosa succede quando le lingue e le culture si incontrano?” (2017) e “Ponti verso l’Italianità” (2018), organizzando in collaborazione con CS, ASSI, PGI e PEN, le maggiori associazioni culturali della Svizzera italiana, un convegno pubblico dal titolo “La traduzione come ponte tra culture e lingue in Svizzera”.

L’evento, tenutosi a Coira il 21 settembre 2019, ha visto coinvolti scrittori e traduttori in un dibattito piacevole, interessante e costruttivo sul ruolo della traduzione e sulle esperienze da essi vissute in quest’ambito. Laura Bortot, Walter Rosselli, Segio Roïc e Vincenzo Todisco hanno preso parte alla discussione moderata da Michele Fazioli, portando le loro prospettive personali di traduttori, rispettivamente di scrittori.

Le tracce audio del pomeriggio sono disponibili a questo link.

pubblicato per la prima volta il 01.09.2019 su pluriling-gr.ch.